Dante D.

Il signor Dante D. ricorda la sete e il rumore.

Il signor Dante si sveglia gradualmente dal coma e si lamenta della sete intensa e del rumore.

Crediti

Tania Manríquez

Tania Manríquez è dottoranda in Bioetica presso l’Università di Zurigo. Il suo progetto di ricerca prende come punto di partenza le app specializzate in salute mentale focalizzandosi su pratiche di emancipazione da parte dei pazienti e dei vari risvolti etici ad esso implicati. Il progetto di ricerca si concentra inoltre sulle minacce che queste app pongono all’autonomia dei pazienti e l’impatto di questa tecnologia sulla nostra comprensione della salute.

Come antropologa ed esperta di etica, nel corso della sua cariera accademica ha sviluppato metodologie qualitative e condotto interviste approfondite su temi di sviluppo, diritti umani e salute mondiale in Africa, Europa e America Latina. Tania ha esperienza come consulente e ricercatrice in progetti per l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’UNICEF, la Commissione Europea, il Centro per lo Sviluppo e la Cooperazione (NADEL, ETH Zurigo), il Centro per il Benessere e lo Sviluppo dei Bambini (Università di Zurigo) e il Centro per i Diritti Umani (Università del Cile).

Tania ha iniziato a fare parte di DIPEx nel 2019 e collabora come ricercatrice nel modulo “Esperienze sull’unità di terapia intensiva.”

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Il signor Dante D. ricorda la sete e il rumore.

“Allora: prima è stata una una decisione rapida. Come vi ho detto m’hanno comunicato la diagnosi era quella, l’infiltrazione ai polmoni c’era, la saturazione molto bassa, “ti assistiamo con la ventilazione, quindi ti intubiamo”.
E poi bom a quel momento lì c’è il coma artificiale, si viene curarizzati e quindi io per…4 notti, 5 giorni ero out.
Voilà. Poi al quinto giorno m’hanno svegliato, e m’hanno lasciato ancora due giorni ehm, pian pianino in stato semi-cosciente, di risveglio, ecc. calmo, appunto in cure intense. A quel momento i miei ricordi sono bom le prime impressioni un po’ rumore .
Gente che andava avanti e indietro a tutte le ore, si preoccupavano, regolarmente a venirmi a misurare i parametri eccetera.
E la cosa più sgradevole che io ho avuto era quella sensazione di secchezza boccale, lingua completamente disidratata, secca, dovuta probabilmente al fatto dell’ossigenazione.
Col tanto ossigeno che tendeva a seccare tutta la cavità orale.

I: E mi ha detto che sentiva rumori. Mi può raccontare un po’ di più?

E: Eh beh, i rumori si è lì tranquilli in dormiveglia e bom era chiaramente anche un momento di di forte occupazione delle cure intense, visto che era nel periodo abbastanza acuto del della diffusione della malattia, per cui infermieri vanno, vengono, spostano materiali, spostano letti, spostano carrelli, spostano di qua e spostano di là e quindi…c’è un rumore di fondo continuo, ecco. “

Esperienze in terapia intensiva

Grazie alle possibilità mediche e tecniche offerte dalla terapia intensiva, oggi un paziente può sopravvivere a malattie gravi e precedentemente mortali. L’esperienza di queste gravi condizioni di salute e l’esperienza della terapia intensiva possono cambiare la vita in modo radicale, sia ai pazienti che ai loro cari.

In questa sezione potete scoprire come altre persone hanno vissuto il loro tempo in un’unità di terapia intensiva. In brevi video o estratti di testo, i pazienti raccontano la loro permanenza in terapia intensiva, il modo in cui hanno gestito questo periodo delle loro vite, ed il modo in cui questa esperienza li ha cambiati.

Attendiamo di conoscere anche la tua storia!

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Tania Manríquez

Tania Manríquez è dottoranda in Bioetica presso l’Università di Zurigo. Il suo progetto di ricerca prende come punto di partenza le app specializzate in salute mentale focalizzandosi su pratiche di emancipazione da parte dei pazienti e dei vari risvolti etici ad esso implicati. Il progetto di ricerca si concentra inoltre sulle minacce che queste app pongono all’autonomia dei pazienti e l’impatto di questa tecnologia sulla nostra comprensione della salute.

Come antropologa ed esperta di etica, nel corso della sua cariera accademica ha sviluppato metodologie qualitative e condotto interviste approfondite su temi di sviluppo, diritti umani e salute mondiale in Africa, Europa e America Latina. Tania ha esperienza come consulente e ricercatrice in progetti per l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’UNICEF, la Commissione Europea, il Centro per lo Sviluppo e la Cooperazione (NADEL, ETH Zurigo), il Centro per il Benessere e lo Sviluppo dei Bambini (Università di Zurigo) e il Centro per i Diritti Umani (Università del Cile).

Tania ha iniziato a fare parte di DIPEx nel 2019 e collabora come ricercatrice nel modulo “Esperienze sull’unità di terapia intensiva.”

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